L’ Ultima concorrente alla Race for Life per il gruppo di Vangropp è proprio Nevia, l’ex spia di Repta che era presente il giorno della scoperta dell’Artiglio del Diavolo, e che in qualche modo ha una parte di responsabilità, nel bene o nel male, in quello che è successo. Se è possibile descrivere in una sola caratteristica l’immenso mare di emozioni e pensieri che determinano l’ essere umano, per Nevia questa caratteristica è la resilienza.
Nata nel tristemente noto villaggio di Hope, Nevia era una bambina solare e giocosa fino a quando non perse i suoi genitori all’età di 5 anni, durante il primo attacco all’ insediamento: quando i Predoni capeggiati da Blatto, un viscido uomo senza scrupoli, misero a ferro e fuoco per la prima volta il villaggio, Nevia riuscì ad nascondersi in una stretta intercapedine tra le rocce e passare così inosservata. Dopo che i predoni se ne andarono, chi sopravvisse si mise a ricostruire, Nevia fu affidata ad una grassa ma gentile balia africana che tutti chiamavano Black Mama e poco alla volta riuscì a riacquistare il sorriso.
I piani di Blatto però non si limitavano soltanto ad assalire gli accampamenti per rubare beni di prima necessità e per procurarsi schiavi, il capo banda soffriva di una rara mutazione degenerativa che lo stava lentamente trasformando in un verme: le unghie cominciavano a staccarsi, i capelli a cadere e la pelle diventava ogni giorni più sottile e trasparente lasciando intravedere cosa ci fosse al di sotto. Blatto era sulle tracce di Nevia da anni perché lei era nata con una mutazione particolare che le permetteva di rigenerare ferite e fratture molto più velocemente e pensava che, catturando la bambina, avrebbe trovato una cura alla sua condizione.
Fu per questo che Nevia venne cacciata dal villaggio di Hope non appena ebbe compiuto 12 anni, solo Black Mama si oppose a questa ingiustizia ma gli abitanti avevano troppa paura di Blatto e non vollero sentir ragioni. Con una pistola nella fondina e scorte per qualche giorno, Nevia fu scaraventata in un mondo a lei ignoto e pericoloso ma ancora una volta non si diede per vinta e camminò attraverso il deserto fino a non sentire più le gambe. Una settimana dopo fu fortunatamente trovata da un gruppo di esploratori di Repta, svenuta all’ombra di un grande monolito ed in evidente stato di disidratazione.
Quando la bambina si riprese, venne a sapere del secondo ed ultimo attacco al villaggio di Hope, Blatto questa volta non si era risparmiato: aveva adunato tutti i cittadini nello spiazzo centrale e li aveva giustiziati uno ad uno nella speranza che qualcuno rivelasse dove fosse Nevia, nessuno fu risparmiato quel giorno, neanche Black Mama. Gli esploratori raccontano che quando la bambina seppe e vide ciò che era successo pianse fino a perdere la voce, ma quando le lacrime furono finite e giunse il tempo di andare, Nevia raccolse le sue cose e si incamminò silenziosamente al fianco degli uomini che l’avevano salvata.
Da quel giorno, e per molti anni a venire, Nevia ha lavorato a stretto contatto con Repta Gola-Secca per trova ed uccidere Blatto, il quale, con gli anni, è diventato sempre più difficile da rintracciare. Qualche mese prima della scoperta dell’ Artiglio del Diavolo, Repta venne a conoscenza di uno scambio, avvenuto tra Bone e Blatto, e che poteva metterle sulle tracce dell’assassino; a seguito di questo, Nevia finse di disertare da Repta per unirsi a Bone e scoprire di più sull’avvenimento i fatti accaduti all’ Artiglio però la costrinsero ad abbandonare la sua coperture per correre ad avvisare Repta, ma quando tornò dalla sua mentore scoprì che questa era segretamente entrata in contatto con Blatto e che si stava accordando per consegnargli Nevia in cambio di un cospicuo carico d’acqua. Compreso ciò che stava succedendo, Nevia capì che era giunto il momento di levare le tende, e così fece. Fuggì, fuggì nella notte e si lasciò tutto quello alle spalle, solo un uomo poteva aiutarla adesso, e questo uomo rispondeva al nome di Vangropp.